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per cambiare argomento , il video di oggi più visto su youtube.
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una serata con gli amici, birra, uno che frigge sulla sedia elettrica e 4 risate.
e poi ci si scusa ma non lo sa nessuno.
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per cambiare argomento , il video di oggi più visto su youtube.
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una serata con gli amici, birra, uno che frigge sulla sedia elettrica e 4 risate.
e poi ci si scusa ma non lo sa nessuno.
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Italia, pizza, pasta, mandolino, arp spoofing.
nessuno è mai stato licenziato per aver comprato Micro$oft…
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—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—8<—
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Per il momento il blog è aggiornato (tutto, prorpio tutto taggato!).
domain & new graphic coming soon.
bye.
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La caratteristica peculiare dell’Università consiste nell’insegnare a studiare. La laurea è solo la prova che si sa studiare, che si sa acquisire formazione da se stessi e che ci si è trovati bene nei percorsi della ricerca scientifica… Se si è imparato ad imparare allora si è fatti per imparare. Una persona con una laurea è dunque una persona cha sa meglio destreggiarsi nell’oceano della formazione. Ha ricevuto un orientamento.
(da Educazione cosmica)
Maria Montessori (1870 – 1952)
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Mi ripeto che devo smettere di leggere certe testate giornalistiche.
Questo fantasioso articolo ne è un ottimo esempio, esistono droghe somministrate via onde sonore.
Su internet non c’è nessun istituto autorevole che documenti l’esistenza di tale fenomeno e per chi pensa che gli 007 italiani studino il fenomeno , non ha molto in cui credere.
un paio di click e ti droghi, ma sempre se compri l’intera raccolta in rete.
Ne ho scaricate un paio, giusto per curiosità, le mie facoltà mentali sono alterate, ma, mi sono detto, lo sono sempre state.
il sito di riferimento e questo, sempre per chi ci crede.
la keyword è idoser, google.
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n
Cosa cazzo siamo diventati?
Che non ci piace niente fuori dall’involucro che ci contiene, che quello che ci piace è un prodotto da mostrare in una vetrina, che quello che ci piace è così facile e presuntuoso che diventa argomento di discussione in cui noi, autoeletti sovrani, pontifichiamo per il nostro piccolo quarto d’ora di celebrità – che il nostro nulla è più importante del nulla degli altri, che l’individualismo è giustificato dal banale concetto di qui e ora?
Cosa cazzo siamo diventati?
Che non si legge o non si guarda o non si vede niente al di là delle righe, delle tele, dei muri, degli schermi, del mezzo? Che assorbiamo solo la superficie delle cose? Che amiamo solo la superficie delle cose? Che succhiamo bucce e gettiamo i frutti e i semi nell’umido?
Cosa cazzo siamo diventati?
Che siamo costretti dall’inconsapevolezza del sabato? Del tempo?
Che siamo qui e ora, ubriachi da far schifo, a crederci liberi – quando la sbronza è solo la cartolina della “libertà”? Cosa cazzo siamo diventati? Contenitori di chimiche reazioni indotte dalla noia?
Cosa diventeremo?
Che ci impegnamo a fare voli e non abbiamo le ali?
Che non regaliamo niente e non riceviamo niente? Che si dice IO e mai NOI?
Che si dicono sempre le stesse cose?
Che il tempo passa e tutto muore?
Che siamo qua, in centinaia di individui soli, e io non voglio neanche sapere se c’hai mai pensato?
Cosa diventerete dopo qui e ora?
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Così è.
Tutta la gente si gira a guardarlo, e io e noi ci uniamo a loro, stringendo i nostri coca e rum, i nostri negroni e i nostri bacardi breezer come scudi.
Il vecchietto ha creato un cerchio perfetto di vuoto dove prima stavano ammassati gruppi eterogenei di persone a parlare ad altissima voce, quasi sbraitando e ridendo più coi denti che col cuore, a dira tutta, appena un decibel sopra la musica sparata dalle casse.
Il vecchietto, ora che è lì in mezzo, è pienamente visibile in tutta la sua patetica compostezza: stringe una spada di cartone, e sotto l’armatura di cartapesta viola e gialla una tenuta estiva di tutto rispetto, una canottiera slabbrata che fascia un’epa flaccida e grinzosa.
Ma quello che tiene distanti le persone è lo sguardo: due monete d’oro, scintilanti, che attraversano i debolissimi atteggiamenti difensivi e il fumo delle sigarette e il vetro dei bicchieri e il profumo, e gli orecchini, e le scollature, e le belle macchine, e le scuole, e il segreto degli amanti, e i brividi della cocaina, e il pensiero delle vacanze, e la fatica del lavoro, e la malattia della nonna, e le frequenze troppo regolari della house, e i ricordi della fidanzata, e il gel sui capelli, e il piercing nascosto nel sesso.
Quel vecchietto ci osservava come un puma osserva la preda, nascosto nella penombra. Anche le voci di chi è rimasto dentro il locale, al fianco del gruppo compatto di gente, si affievoliscono e diventano eco scalfita da quei due occhi, tremendi quanto rigidi e veri.
Il vecchio alza la spada verso il cielo, o meglio, verso il tetto del portico, e il silenzio è glaciale e sembra davvero di essere nel vuoto del cosmo.
Il vecchio cavaliere dice, con voce grigia e morbida:
“Dobbiamo rivalutare il Progressive Metal”.
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Tutti i presenti, dopo che il vecchietto si disperse nelle vie dietro il locale, furono convinti che, quella sera, a Casalpusterlengo, fosse passato un angelo.
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Peeto.
South Park Studio
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[Se qualcuno volesse fare la propria caricatura io la aggiungo]
Per salvare l’immagine
Fatevi un clistere, io vado a casa!
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